lunedì, marzo 26, 2012

Ritorno ai fondamentali

Oltre tutta la moda della fissa, oltre alla mobilità sostenibile, oltre al vintage, oltre a tutto quanto c'è la bici, una macchina formata da acciaio, alluminio, gomma, plastica e cuoio.
Una macchina che deve funzionare nel modo migliore rompendosi il meno possibile.
La fissa, ancor di più priva di freni meccanici è la macchina originale, semplice e perfetta.
Come per gli squali, che esistevano già quando la terra era popolata dai dinosauri, l'evoluzione si è fermata, semplicemente perchè non c'era alcuna necessità di miglioramento.
Le modifiche al progetto originario hanno senso perchè sfruttando la attuale tecnologia si possono ottenere oggetti più leggeri e più robusti di quelli di 100 anni fa, ma sono piccoli aggiustamenti, la sostanza non cambia.
Quindi, se volete una bici, che la vogliate completa già bella e fatta oppure preferiate costruirla pezzo per pezzo, sono poche le cose che vi servono e che dovete guardare:
- un telaio con relativa forcella, fatto per quello che vi serve (se prendete un pista con tolleranze minime non lamentatevi poi che il piede tocca la ruota anteriore e che ci stanno solo gomme strette e scomode)
- una coppia di ruote con relative camere e copertoni
- una trasmissione composta da pedivelle, movimento centrale, corona, pignone e catena (non risparmiate su questi componenti che è vero che sono i meno appariscenti, ma sono quelli che vi permettono di andare avanti e soprattutto di fermarvi specie se siete brakeless)
- appendici di contatto col corpo, ovvero: sella e reggisella, attacco, manubrio e manopole, pedali e relativi sistemi per tenerci i piedi attaccati.
Alla fine sono 4 cose, ma proprio perchè sono poche, su una fissa, anche il minimo particolare è capace di fare una grossa differenza.

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