venerdì, settembre 30, 2011

Il mondo è il parco giochi


Usare una bici ancor più a scatto fisso in città trasforma l'ambiente circostante in un immenso parco giochi.
Dove c'è asfalto, cemento e mattoni, si possono creare parchi di divertimento immensi, basta avere la testa giusta, un po' di immaginazione e una bici .. o uno skateboard, dei pattini, o anche solo un paio di scarpe da ginnastica.
Dove per altri sport sono necessari campi e strutture a noi basta la strada.
E' per questo che il velodromo non mi attrae, girare in tondo in un anello mi sembra il criceto che gira nella ruota chiuso nella sua gabbietta, certamente è la soluzione ideale per competizione sportive, col pubblico e le telecamere televisive, ma non ci trovo nulla di divertente a farlo nel tempo libero.
Preferisco girare in città, sfrecciare tra le auto, saltare sui dossi e fare trackstand ai semafori.
Pericoloso? Si certo, ma anche i parchi giochi per bimbi, se ci pensate, possono essere pericolosi, spesso un pupotto di 2 anni è perfettamente in grado di arrampicarsi su strutture anche alte, ma non ha il concetto di pericolo, potrebbe cadere perchè distratto o addirittura buttarsi giù volontariamente da scivoli ed arrampicatoi rischiando di farsi anche molto male.
Insomma bisogna stare attenti, ma quello bisogna farlo sempre.
Viviamo in città, forse era meglio vivere in montagna in mezzo ai boschi, ma per mille motivi siamo qui, perchè toglierci il divertimento, chiudentoci in casa a guardare la tele o il pc.
La città può diventare un perfetto parco giochi, per piccoli e per adulti basta volerlo.

mercoledì, settembre 28, 2011

Five Ten Scofflaw



Ritengo che la Five Ten produca le migliori scarpete da arrampicata al mondo, da qualche anno ha a catalogo anche scarpe da MTB, ma per la maggior parte sono modelli da freeride e discesa, troppo grosse ed imbottite per un normale utilizzo cittadino.
La Five Ten non fa normali scarpe "da ginnastica", ma solo prodotti pensati per lo sport ad altissimo livello, tanto è vero che difficilmente (mai) le trovate in negozi che non siano di alpinismo/arrampicata o di bici.
Ora ha fatto un modello "da fissa" ... da fissa? che che cosa mai avrà di particolare questa scarpa? I soliti inserti rifrangenti? O ha solo il nome? Sarà la solita manovra commerciale tesa a vendere un nuovo prodotto in un mercato in espansione?
Sinceramente ero piuttosto scettico, ma poi ho visto le foto sul sito e mi sono dovuto ricredere.
E' la prima scarpa di recente produzione effettivamente pensata per essere usata con le gabbiette metalliche.
La parte anteriore della suola, quella che più si rovina sfregando sui pedali, è più solida e robusta, mentre la parte superiore ed anteriore della scarpa è rinforzata per sopportare lo stress delle gabbiette metalliche, persino i primi 2 occhielli dei lacci sono protetti da una eventuale usura dovuta ai cinghietti in cuoio, mentre il resto della scarpa è in tela più leggera e traspirante.
La Scofflaw non è una normale sneaker con una etichetta con su scritto: "fixie", è un prodotto studiato e da una azienda come Five Ten non potevamo aspettarci nulla di meno.
Anche se sono un amante dei pedali automatici non vedo l'ora di provarle.

lunedì, settembre 26, 2011

Amburgo


La scorsa settimana sono stato in Germania, ad Amburgo per lavoro (da lunedì scorso ho di nuovo un lavoro), e come succede nelle grandi città del nord Europa, la gente si sposta in bici.
Qualche considerazione sparsa.
Ho gironzolato per la città dalle 1600 alle 2100, nella zona centale ho visto ben 3 bike messengers in circa un'ora, 2 con MTB stradalizzata e uno su telaio da pista con 2 freni, non ho capito se aveva la ruota fissa o libera, anche perchè ma in generale ho visto più bici "da pista" con freewheel e 2 freni che fisse.
Se c'è una cosa in comune tra tutti i ciclisti sono le borse posteriori laterali da trekking, almeno metà delle bici ha quella stagna della Ortlieb su un lato della bici.
Le bici sono di ogni tipo, molte col cambio nel mozzo, per la maggior parte telai da passeggio, ma anche MTB, qualche triciclo cargo portabimbi, quello che manca sono in assoluto le bici a ruote strette tipo 700x23, quasi zero fisse, poche singlespeed e bici da corsa, evidentemente le ruotine non vanno troppo d'accordo coi climi rigidi.
Di circa mille e più ciclisti solo 1 (uno) era vestito "race" con tutina, in MTB figa e secondo me andava pure lui al lavoro perchè aveva uno zainetto un po' grosso per un semplice giro di allenamento.
Colori molto basici: nero, grigio, bianco, tutta roba poco appariscente, a parte qualche cargo nessuna soluzione strana, insomma sono bici che servono per spostarsi, non per fare i fighi, quindi modelli di gamma media, gli scassoni ci sono, ma non sono, come da noi bici da supermercato da 79.90, sono bici di gamma media vecchie ed usate.
Anche se siamo in Germania le bici le rubano perchè ho visto in un pomeriggio ben 3 lucchetti tranciati abbandonati a terra (tutti a cavo).
Da quello che ho visto ci sono in città 3 diverse aziende, immagino private, di bike sharing.
Abbiamo molto da imparare.

venerdì, settembre 16, 2011

Eccentrico Fixkin


La fissa è la bici originaria, prima che inventassero tutto il resto la bici era fissa; con la fissa è arrivata anche la moda del vintage, il ritorno all'acciaio, le congiunzioni, etc.
E va bene.
Ma la fissa permette ancora molte piccole, ma interessanti, innovazioni.
Da anni mi batto contro i mozzi filettati semplicemente perchè non sono pensati per quello che facciamo noi; attualmente tutte le fisse della casa sono montate con mozzi Fixkin.
Quel genio di Fixkin ne ha inventata un'altra delle sue.
Quando per la prima volta Stefano mi ha scritto, voleva fare un mozzo eccentrico in modo da porter convertire senza problemi di tensione catena anche telai recenti con forcellini verticali in fissi o singlespeed; il problema è che costruire un mozzo del genere costa un botto e si fa fatica a venderlo.
Dopo il successo del Lock, che permette di montare in sicurezza un pignone fisso su un normale mozzo filettato (e che dato anche il costo irrisorio, si vende meglio rispetto ai mozzi completi), ecco un sistema per convertire un normale mozzo Miche in eccentrico.
Da un pista 120mm a un telaio corsa 130mm ci sono 5mm per lato per far stare il sistema eccentrico.
Una spettacolare opera ingegneristica e voilà, il mozzo da pista diventa un eccentrico.
La cosa bella è che se alla fine, dopo aver provato la fissa convertita, decidete di prendere un vero telaio da pista, la modifica del mozzo è reversibile e vi ri-trovate una bella ruota da pista spaziata 120mm.
Aggiungi un prezzo abbordabilissimo ed è sicuramente il prodotto dell'anno!

mercoledì, settembre 14, 2011

Longboard e pubblicità


Altre volte ho postato pubblicità di auto che sfruttavano l'immagine della bici, questa volta ho trovato una pubblicità svedese della Peugeot 308.
Ovviamente svedese perchè l'itaGliano medio neppure sa cos'è uno longboard.
E poi almeno metto un video di cose senza motore su ruote senza freni e non mi stracciate i maroni che le fisse brakeless sono pericolose.
Se vi piace il genere:
http://vimeo.com/15378651
http://vimeo.com/24195442

lunedì, settembre 12, 2011

Jumping Jack Scratch


Vi siete comprati la bici da pista, vi piacerebbe provarla nel suo ambiente naturale, il velodromo, però, ma chissa come si fa?
Si, certo dei pazzi girano allo storico Motovelodromo di Torino, ma bisogna iscriversi eppoi non conosco nessuno.
Bando alle ciance, giovedì 22 c'è la prima garetta anche per chi non è avvezzo alle cose troppo serie.
http://riky76omnium.wordpress.com/2011/09/08/jumping-jack-scratch/

domenica, settembre 11, 2011

Il triciclo


La maggior parte delle persone nel mondo in cui viviamo impara a pedalare su un triciclo.
Il triciclo è spesso il primo mezzo di trasporto che un essere umano impara ad usare.
Il triciclo, così come lo conosciamo è pensato per poter essere usato in piena sicurezza da un bambino di età inferiore ai 3 anni.
Nessuno ha mai pensato che il triciclo possa essere in qualche modo intrinsecamente pericoloso.
Nessuno sostiene che per usare un triciclo sia necessario un allenamento particolare o che sia fondamentale aver usato per un po' una bici normale.
Nessuno ritiene che pedalare un triciclo possa essere pericoloso per le gambe e le ginocchia di un bimbo.
Il triciclo funziona con un meccanismo a ruota fissa, essendo privo di catena ha i pedali solidamente fissati alla ruota anteriore, non ha i freni e per fermarlo è necessario arrestare bruscamente la pedalata.
In pratica funziona esattamente come le "terribili" bici da pista senza freni che usiamo per muoverci in città.
Allora perchè il triciclo è assolutamente sicuro per un bimbo, mentre la fissa brakeless è PERICOLOSISSIMA per un adulto che, fino a prova contraria, ha una forza muscolare, una coordinazione nei movimenti ed una capacità di ragionamento ben superiore ad un pupo di meno di 2 anni che si piscia e si caga ancora addosso nel pannolino?

mercoledì, settembre 07, 2011

Lelli Kelly


Se leggete questo blog da un po' sapete che ho due bimbi e a volte guardando loro e i loro coetanei mi vengono fuori degli strani ragionamenti sulle biciclette.
Tutti i bimbi in città vanno ai parchetti dove ci sono giochi ed arrampicatoi, tutti i bimbi corrono e sudano; l'abbigliamento più logico per andare al parchetto sarebbero vestiti comodi, facilmente lavabili, che non si rovinano se il pupo si rotola per terra e ovviamente scarpe da ginnastica ai piedi.
I bimbi maschi sono vestiti così.
Le bimbe femmine sono vestite col vestitino bianco a fiorellini della festa e i sandaletti glitterati col tacco, col risultato che finchè sono piccole se ne battono e si rotolano come i maschi, poi un po' i genitori rompono le palle (pardon le ovaie visto che di femmine si tratta) un po' dopo i 6-7 anni iniziano a fare le signorine e stanno sulle panchine a guardarsi i vestitini carini invece di giocare e muoversi come dovrebbero fare gli esseri umani di quella età, quale che sia il sesso.
Cosa c'entra con le bici?
Tutto il mercato sembra intenzionato a convercerci che tutte le bici devono essere strafighe e costare una fucilata, col risultato che dopo aver speso 5000 euro per un meraviglioso velocipede in carbonio, difficilmente lo si userà per fare una rapida commissione in città, vuoi mica che si rovini, e se poi me lo rubano; magari vuoi comprare una vaschetta di gelato nella gelateria superbuona ad un chilometro da casa, ma a piedi si scioglie, in bici non si può che è un gioiello e non si può usare per qualcosa che non sia allenamento/gara, quindi ci vado in auto.
Complimenti.
Per fortuna ho 2 figli maschi e delle bici che si possono usare per le commissioni in città.

lunedì, settembre 05, 2011

Il peso della bici


I ciclisti si dividono in due categorie: i maniaci del peso e quelli a cui non frega nulla.
Come al solito la soluzione migliore sarebbe stare nel mezzo, una certa attenzione al peso senza diventarne maniaci, anche perchè i componenti delle bici vanno un tanto al peso, con la particolarità che al contrario di tutto, in questo settore le cose meno pesano e più costano.
L'esempio più ridicolo sul mercato è un noto pedale che in versione base pesa 256 grammi e si può comprare per la relativa modica cifra di 50 euro, ma la versione in titanio, che ne pesa solo 174 (per un risparmio di peso di ben 82 grammi!) costa 10 (DIECI) volte tanto.
Tornando sulla terra, una bici leggera, è meglio, il vantaggio della fissa è che partendo da un telaio in onesto acciaio di solito si riesce a stare sotto i 10Kg, mentre partendo da un telaio leggero con una certa attenzione ai componenti non si fa fatica a stare sugli 8kg.
Le mosse giuste per una bici leggera sono infatti partire da un buon telaio ed evitare tutta la roba inutile; volete il cambio e i freni, e va bene, però mettere una forca ammortizzata su una bici urbana è solo aumentare inutilmente il peso (e il prezzo visto che una forcella buona costa come una bici economica).
Quindi se state facendo una bici nuova o volete cambiare dei pezzi alla vecchia, pensate anche al peso dei componenti da montare, perchè con un etto di qua e 50 grammi di là, non ci vuole molto a cambiare il peso finale di una bici di 1 chiletto e un kg fa una bella differenza quando si pedala e ancora di più quando si trasporta una bicicletta.

venerdì, settembre 02, 2011

Quello che non c'è


Una delle regole fondamentali delle riparazioni è: "quello che non c'è non si può rompere" e ci aggiungo: non costa, non pesa e non richiede manutenzione periodica.
Ogni tanto, come la stragrande maggioranza degli appassionati di bici sogno ad occhi aperti e penso al mio prossimo mezzo.
Ogni tanto mi intrippo di una bici non fissa, ma con cambio e freni, l'ultimo colpo di fulmine è la Salsa Fargo, una bici mezza MTB 29er e mezza trekking col manubrio similcorsa, una bici che non saprei onestamente come usare, ma che trovo estremamente interessante.
Forcellini orizzontali, quindi ci vuole il cambio, e i freni a disco, ci sono solo gli attacchi per quelli, quindi niente caliper recuperati nell'immondizia, ok, trasmissione da MTB ma coi comandi da strada, anzi tanto per essere veramente originali meglio usare i manettini da crono montati alle estremità del manubrio che puoi ci vuole proprio il suo un dropbar da offroad, insomma tutto da comprare nuovo, tutta roba strana a partire dai freni Avid BB7 road che sono gli unici che possono essere comandati dalle leve da corsa.
Alla fine tra telaio che già non costa pochissimo e pezzi vari (che già che prendi nuovo prendi roba figa e poi non ci vuoi mettere i portapacchi Tubus da spedizione?)ne viene fuori una cifra non indifferente.
Poi vado in cantina prendo la mia fissa senza freni, con la vernice saltata, fatta con pezzi di recupero e decido che, almeno per il momento, una bici "leccata" col cambio, i freni e tutti i pezzi nuovi ne faccio a meno, perchè quello che non c'è non è che serve per forza.

giovedì, settembre 01, 2011

Mi dai un consiglio?

Io ogni tanto penso che qualche lettore di questo blog è convinto che io abbia la sfera di cristallo e quindi mi chiede cose tipo "mi consiglio un telaio?"
E per farci che cosa?
Perchè ad esempio il Vigorelli è un ottimo telaio, ma per qualcuno costa troppo, altri lo trovano troppo commerciale, altri troppo rigido, altri ancora troppo morbido.
Poi va bene per girarci in fissa in città, con una borsa sulle spalle, non certo da montare coi portapacchi per andarci a fare la spesa.
Già la spesa, "mi consigli una cargo per andare a fare la spesa", ma che spesa? che cambia di molto la spesa di un single che mangia fuori tutti i giorni, rispetto a quella di una famigliola di 4 persone, e poi dove la fai la spesa? che se stai in città e hai il supermercato sotto casa fai prima a piedi, se abiti in mezzo ai monti e devi farti 10Km su strada sterrata per arrivare al paese più vicino hai bisogno di un mezzo da paura.
Ci fosse poi qualcuno che parla di budget, una cifra ragionata, non "vorrei spendere il meno possibile" o "vorrei il tal pezzo che si costa 150 euro, ma io non vorrei spendere più di 30".
Io penso che la bicicletta sia come l'automobile, ci sono modelli da città, da fuoristrada, più o meno utili, più o meno sportivi, provate ad andare in un concessionario a chiedere un'auto da città che si parcheggi come una utilitaria, che vada bene per portarci 7 persone, per il trasloco, che sia veloce, coi cerchi in lega e l'assetto ribassato, che consumi poco e soprattutto che costi di meno, il massimo sarebbe trovarla d'epoca, magari una Ford Mustang d'epoca, quella che usa Steve McQueen in Bullitt, praticamente nuova, in condizioni perfette dallo sfasciacarrozze che me la regala così gliela porto via e gli faccio pure un favore, tanto le auto sportive d'epoca non le vuole più nessuno.
Poi, a costo di passare per stronzo, perchè dovrei spendere del tempo a consigliare su questo a quello su richiesta aggratis?
All'inizio del blog ero felice quando qualcuno mi scriveva per chiedere delle cose, poi sinceramente mi sono stufato, un po' perchè a certe domande è impossibile rispondere, un po' perchè tanto la gente non ascolta, un po' perchè se cerchi le risposte le trovi e soprattutto perchè pensate che di tutti i consigli che ho dato via mail ci sia stato uno che mi ha detto grazie?

PS_ mail si ieri sera: riassunto dell'intro: mi sono trasferito e ho da poco comprato una fissa relativamente economica ... "Il motivo per il quale scrivo e che, essendo un assoluto novellino in materia biciclette, credo di non averla configurata a dovere e dopo lunghe percorrenze mi ritrovo spesso con dolori in zona sella ed alle mani. Ogni settimana faccio un giro che ad occhio dovrebbero essere circa 200km ma dopo ogni uscita il giorno seguente rimontare in sella e' un vero inferno per sedere e mani. Volevo chiederti qualche consiglio su come migliorare l'impostazione di sella e manubrio o se, eventualmente, fosse il caso di apportare qualche modifica."
Non so quanto sei alto, che taglia è la bici, non ho alcuna idea di come ci stai sopra, fai non ho capito se tutti insieme 200Km (per inciso la lunghezza media di una tappa del giro d'Italia 2011 è 167.8Km, quindi se li fai regolarmente tutti insieme la cosa è abbastanza impressionante) e ti dovrei dare dei consigli sull'assetto della bici?
E come cavolo faccio?